| (Testo CEI74) 106 Confessione nazionale
Alleluia. Celebrate il Signore, perché è buono, perché eterna è la sua misericordia.
Chi può narrare i prodigi del Signore, far risuonare tutta la sua lode?
Beati coloro che agiscono con giustizia e praticano il diritto in ogni tempo.
Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo, visitaci con la tua salvezza,
perché vediamo la felicità dei tuoi eletti, godiamo della gioia del tuo popolo, ci gloriamo con la tua eredità.
Abbiamo peccato come i nostri padri, abbiamo fatto il male, siamo stati empi.
I nostri padri in Egitto non compresero i tuoi prodigi, non ricordarono tanti tuoi benefici e si ribellarono presso il mare, presso il mar Rosso.
Ma Dio li salvò per il suo nome, per manifestare la sua potenza.
Minacciò il mar Rosso e fu disseccato, li condusse tra i flutti come per un deserto;
li salvò dalla mano di chi li odiava, li riscattò dalla mano del nemico.
L'acqua sommerse i loro avversari; nessuno di essi sopravvisse.
Allora credettero alle sue parole e cantarono la sua lode.
Ma presto dimenticarono le sue opere, non ebbero fiducia nel suo disegno,
arsero di brame nel deserto, e tentarono Dio nella steppa.
Concesse loro quanto domandavano e saziò la loro ingordigia.
Divennero gelosi di Mosè negli accampamenti, e di Aronne, il consacrato del Signore.
Allora si aprì la terra e inghiottì Datan, e seppellì l'assemblea di Abiron.
Divampò il fuoco nella loro fazione e la fiamma divorò i ribelli.
Si fabbricarono un vitello sull'Oreb, si prostrarono a un'immagine di metallo fuso;
scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia fieno.
Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi,
prodigi nel paese di Cam, cose terribili presso il mar Rosso.
E aveva gia deciso di sterminarli, se Mosè suo eletto non fosse stato sulla breccia di fronte a lui, per stornare la sua collera dallo sterminio.
Rifiutarono un paese di delizie, non credettero alla sua parola.
Mormorarono nelle loro tende, non ascoltarono la voce del Signore.
Egli alzò la mano su di loro giurando di abbatterli nel deserto,
di disperdere i loro discendenti tra le genti e disseminarli per il paese.
Si asservirono a Baal-Peor e mangiarono i sacrifici dei morti,
provocarono Dio con tali azioni e tra essi scoppiò una pestilenza.
Ma Finees si alzò e si fece giudice, allora cessò la peste
e gli fu computato a giustizia presso ogni generazione, sempre.
Lo irritarono anche alle acque di Meriba e Mosè fu punito per causa loro,
perché avevano inasprito l'animo suo ed egli disse parole insipienti.
Non sterminarono i popoli come aveva ordinato il Signore,
ma si mescolarono con le nazioni e impararono le opere loro.
Servirono i loro idoli e questi furono per loro un tranello.
Immolarono i loro figli e le loro figlie agli dei falsi.
Versarono sangue innocente, il sangue dei figli e delle figlie sacrificati agli idoli di Canaan; la terra fu profanata dal sangue,
si contaminarono con le opere loro, si macchiarono con i loro misfatti.
L'ira del Signore si accese contro il suo popolo, ebbe in orrore il suo possesso;
e li diede in balìa dei popoli, li dominarono i loro avversari,
li oppressero i loro nemici e dovettero piegarsi sotto la loro mano.
Molte volte li aveva liberati; ma essi si ostinarono nei loro disegni e per le loro iniquità furono abbattuti.
Pure, egli guardò alla loro angoscia quando udì il loro grido.
Si ricordò della sua alleanza con loro, si mosse a pietà per il suo grande amore.
Fece loro trovare grazia presso quanti li avevano deportati.
Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici di mezzo ai popoli, perché proclamiamo il tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode.
Benedetto il Signore, Dio d'Israele da sempre, per sempre. Tutto il popolo dica: Amen.
| (Testo TILC) 106 (105) Inno alla pazienza di Dio
Alleluia! Gloria al Signore! Lodate il Signore: egli è buono. Eterno è il suo amore per noi.
Chi saprà dire le grandi azioni del Signore, chi riuscirà a lodarlo abbastanza?
Beato chi osserva la legge di Dio e rispetta sempre i suoi precetti.
Ricordati di me, Signore, quando aiuti il tuo popolo. Tieni conto anche di me, quando vieni a salvarci.
E godrò la prosperità dei tuoi eletti, gioirà della gioia del tuo popolo, mi glorierò di appartenere alla tua gente.
Noi abbiamo sbagliato, come i nostri padri, abbiamo agito male, siamo colpevoli.
Signore, in Egitto i nostri padri non hanno capito i tuoi miracoli, hanno dimenticato i molti segni della tua bontà, si sono ribellati sulle rive del mar Rosso.
Ma il Signore li ha salvati, ha difeso il suo onore, ha dimostrato la sua forza.
Con una minaccia prosciuga il mar Rosso, li fece camminare sul fondo come in un deserto.
Li salvò da coloro che li odiavano, li liberò dalle mani dei nemici.
Le acque ricoprirono i loro oppressori, neppure uno rimase salvo.
Allora si fidarono delle parole del Signore, lo ringraziarono con canti di gioia.
Presto dimenticarono le sue opere e non si fidarono dei suoi progetti.
Nel deserto arsero di brame e di desideri, nella steppa misero Dio alla prova.
Egli diede loro quanto chiedevano e li saziò fino alla nausea.
Nell'accampamento invidiarono Mosè e Aronne, consacrato al Signore.
Allora la terra si aprì, inghiottì Datan e si rinchiuse sopra i complici di Abiron.
Un fuoco cadde sui loro seguaci, una fiamma divora quei malvagi.
Al monte Oreb si fabbricarono un vitello, adorarono un idolo di metallo.
Sostituirono alla gloria di Dio la statua di un toro che mangia erba.
Dimenticarono chi li aveva salvati, chi aveva compiuto grandi cose in Egitto:
i miracoli operati in quella terra, i fatti terribili del mar Rosso:
Allora Dio minacciò di annientarli, ma Mosè, il suo eletto, si pose di fronte a lui e fermò la sua collera e lo sterminio.
Rifiutarono la terra dei loro sogni: non credevano più alla promessa di Dio.
Rimasero a protestare nelle loro tende: non volevano saperne del Signore.
Egli allora giurò con la mano alzata di stroncare le loro vite nel deserto
e di disperdere i loro figli fra le nazioni per lasciarli morire tra i pagani.
Al monte Peor venerarono il dio Baal, e mangiarono in onore di dèi senza vita.
Così provocarono il Signore, che fece scoppiare tra loro la peste.
Si alzò Finees, punì i colpevoli e allora la peste cessò.
Dio lo considerò giusto per sempre e Io sarà in tutti i tempi.
Alle fonti di Meriba irritarono il Signore; Mosè dovette soffrire per loro.
Lo avevano molto amareggiato ed egli parlò con poca saggezza.
Non hanno eliminato i popoli cananei come aveva detto il Signore.
Si sono sposati con i pagani e hanno imparato le loro pratiche.
Hanno offerto un culto agli idoli e sono caduti nei loro inganni.
Hanno osato sacrificare ai demoni anche i figli e le figlie.
Hanno versato sangue innocente, il sangue dei loro figli e delle loro figlie; hanno insanguinato la terra e l'hanno contaminata.
Con queste malvagità si sono resi impuri, hanno tradito Dio con le loro infedeltà.
Si accese d'ira il Signore contro il suo popolo, ebbe disgusto di quelli che si era scelto.
Li abbandonò nelle mani di nazioni straniere, in potere dei loro avversari.
Subirono il peso dell'oppressione e furono umiliati dai loro nemici.
Il Signore li liberò molte volte, ma essi continuarono a ribellarsi e sprofondarono sempre più nel loro peccato.
Il Signore li vide soffrire e ascoltò le loro grida.
Si ricordò della sua alleanza con loro e cedette alla sua misericordia.
Inoltre mosse a compassione chi li teneva prigionieri.
Salvaci, Signore, nostro Dio, raccoglici dalle nazioni straniere e renderemo grazie al tuo santo nome, felici di cantare le tue lodi.
Benedetto il Signore, Dio d'Israele, di generazione in generazione. E tutto il popolo dica: 'Amen'. Alleluia! Gloria al Signore!
| (Testo CEI2008) 106 La fedeltà di Dio e l'infedeltà d'Israele
Alleluia. Rendete grazie al Signore, perché è buono, perché il suo amore è per sempre.
Chi può narrare le prodezze del Signore, far risuonare tutta la sua lode?
Beati coloro che osservano il diritto e agiscono con giustizia in ogni tempo.
Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo, visitami con la tua salvezza,
perché io veda il bene dei tuoi eletti, gioisca della gioia del tuo popolo, mi vanti della tua eredità.
Abbiamo peccato con i nostri padri, delitti e malvagità abbiamo commesso.
I nostri padri, in Egitto, non compresero le tue meraviglie, non si ricordarono della grandezza del tuo amore e si ribellarono presso il mare, presso il Mar Rosso.
Ma Dio li salvò per il suo nome, per far conoscere la sua potenza.
Minacciò il Mar Rosso e fu prosciugato, li fece camminare negli abissi come nel deserto.
Li salvò dalla mano di chi li odiava, li riscattò dalla mano del nemico.
L'acqua sommerse i loro avversari, non ne sopravvisse neppure uno.
Allora credettero alle sue parole e cantarono la sua lode.
Presto dimenticarono le sue opere, non ebbero fiducia nel suo progetto,
arsero di desiderio nel deserto e tentarono Dio nella steppa.
Concesse loro quanto chiedevano e li saziò fino alla nausea.
Divennero gelosi di Mosè nell'accampamento e di Aronne, il consacrato del Signore.
Allora si spalancò la terra e inghiottì Datan e ricoprì la gente di Abiràm.
Un fuoco divorò quella gente e una fiamma consumò quei malvagi.
Si fabbricarono un vitello sull'Oreb, si prostrarono a una statua di metallo;
scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia erba.
Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi,
meraviglie nella terra di Cam, cose terribili presso il Mar Rosso.
Ed egli li avrebbe sterminati, se Mosè, il suo eletto, non si fosse posto sulla breccia davanti a lui per impedire alla sua collera di distruggerli.
Rifiutarono una terra di delizie, non credettero alla sua parola.
Mormorarono nelle loro tende, non ascoltarono la voce del Signore.
Allora egli alzò la mano contro di loro, giurando di abbatterli nel deserto,
di disperdere la loro discendenza tra le nazioni e disseminarli nelle loro terre.
Adorarono Baal-Peor e mangiarono i sacrifici dei morti.
Lo provocarono con tali azioni, e tra loro scoppiò la peste.
Ma Fineès si alzò per fare giustizia: allora la peste cessò.
Ciò fu considerato per lui un atto di giustizia di generazione in generazione, per sempre.
Lo irritarono anche alle acque di Merìba e Mosè fu punito per causa loro:
poiché avevano amareggiato il suo spirito ed egli aveva parlato senza riflettere.
Non sterminarono i popoli come aveva ordinato il Signore,
ma si mescolarono con le genti e impararono ad agire come loro.
Servirono i loro idoli e questi furono per loro un tranello.
Immolarono i loro figli e le loro figlie ai falsi dèi.
Versarono sangue innocente, il sangue dei loro figli e delle loro figlie, sacrificàti agli idoli di Canaan, e la terra fu profanata dal sangue.
Si contaminarono con le loro opere, si prostituirono con le loro azioni.
L'ira del Signore si accese contro il suo popolo ed egli ebbe in orrore la sua eredità.
Li consegnò in mano alle genti, li dominarono quelli che li odiavano.
Li oppressero i loro nemici: essi dovettero piegarsi sotto la loro mano.
Molte volte li aveva liberati, eppure si ostinarono nei loro progetti e furono abbattuti per le loro colpe;
ma egli vide la loro angustia, quando udì il loro grido.
Si ricordò della sua alleanza con loro e si mosse a compassione, per il suo grande amore.
Li affidò alla misericordia di quelli che li avevano deportati.
Salvaci, Signore Dio nostro, radunaci dalle genti, perché ringraziamo il tuo nome santo: lodarti sarà la nostra gloria.
Benedetto il Signore, Dio d'Israele, da sempre e per sempre. Tutto il popolo dica: Amen. Alleluia.
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